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Certificazioni in soggetti affetti da specifiche patologie

Modalità di accesso per soggetti affetti da specifiche patologie

Atleti diabetici: dovranno presentare la seguente documentazione: 

a) attestazione da parte di uno specialista endocrinologo e/o diabetologo delle condizioni ottimali di autocontrollo e di terapia
b) dichiarazione  di responsabilità (impegno di osservare le terapie e i provvedimenti suggeriti dallo Specialista Diabetologo). 
Per la valutazione dell’atleta sono necessari accertamenti metabolici, oculistici, neurologici, cardiovascolari di II° livello per escludere la presenza di complicanze d’organo.

Atleti con ipertensione arteriosa nota: l’atleta viene sottoposto agli accertamenti necessari alla stratificazione del rischio (per verificare l’eventuale presenza di fattori di rischio diversi dall’ipertensione, di danno d’organo, di condizioni cliniche associate). Inoltre è necessaria una dichiarazione d’impegno da parte dello sportivo a rispettare l’assunzione dei farmaci nelle dosi consigliate.

Atleti con cardiopatia ischemica nota: oltre al test da sforzo è indicata l’esecuzione di altre indagini diagnostiche di II° livello: ecocardiografia ed ecg dinamico sec. Holter.

Atleti con disabilità: il CIP riconosce come agonisti i seguenti atleti:

  1. Atleti con disabilita fisica, distinti in base alle patologie causa della disabilità in mielolesi, con spina bifida, amputati ad uno o più arti, con lesione cerebrale, con esiti di poliomielite e con altre patologie (artrosi grave, distrofia muscolare, sclerosi multipla, ecc.).

  2. Atleti con disabilità neurosensoriale visiva e uditiva, generalmente con capacità fisiche per il resto normali (vanno applicati gli stessi protocolli dei normodotati con l’aggiunta della visita oculistica per i non vedenti e per gli ipovedenti).

  3. Atleti con disabilità intellettiva, atleti con ritardo mentale.

ATLETI CON DISABILITA’ FISICA

L’atleta disabile quando si presenta a visita Medico-Sportiva deve portare certificazione e cartella clinica attestante la patologia responsabile dell’Handicap.

Il D.M. del 04/03/1993 sulla certificazione agonistica in soggetti disabili distingue le attività sportive in due gruppi:

 

Gruppo A: attività ad impegno lieve-moderato per le quali è prevista l’effettuazione di:

  • visita medica (comprendente l’anamnesi, misure antropometriche, P.A., acuità visiva, senso cromatico).

  • ECG a riposo

  • esame urine (nei soggetti mielolesi deve essere integrato dall’esame del sedimento e dal dosaggio di azotemia e creatininemia).

 

Gruppo B: attività ad impegno elevato per le quali, oltre agli accertamenti sopra elencati,debbono essere effettuati:

  • esame spirografico  (sono accettabili valori di CV del 55% nei soggetti con lesioni midollari).

  • radiografia dei segmenti scheletrici vicarianti negli amputati (con periodicità biennale e solo se i segmenti sono direttamente coinvolti nel gesto sportivo e vengono utilizzate protesi).

  • ECG da sforzo con monitoraggio continuo della traccia durante e dopo la prova.

 

 Modalità di esecuzione della prova da sforzo:

  • Nei soggetti con l’uso degli arti inferiori può essere effettuato mediante Step-test con le stesse modalità dei normodotati (durata della prova di 3 minuti e con l’altezza in relazione alla statura), o con cicloergometro/nastro trasportatore a carichi crescenti, fino al raggiungimento di una F.C. almeno del 75% della massima teorica per l’età.

  • Nei soggetti con il solo uso degli arti superiori, la prova viene effettuata con ergometro a manovella, a carichi crescenti fino al raggiungimento della suddetta F.C.

  • Nei soggetti con oltre i 35 anni di età è necessaria la prova massimale con il cicloergometro o ergometro a manovella.

  • In soggetti con grave atassia o gravi menomazioni degli arti potrà essere utilizzato qualunque altro test provocativo fisiologico (facendo eseguire l’esercizio che il soggetto è in grado di compiere). L’eventuale non raggiungimento della F.C. limite verrà considerato ininfluente ai fini del giudizio di idoneità.

Il medico visitatore può richiedere accertamenti clinici strumentali ulteriori su motivato sospetto clinico.

Qualora, al termine della visita e degli eventuali accertamenti suppletivi di II livello, fosse individuata una patologia cardiaca, indipendente dalla malattia di base, essa dovrà essere giudicata con gli stessi criteri indicati nei protocolli cardiologici per atleti normodotati.

 Per gli atleti praticanti:

– attività subacque sono richiesti visita ORL ed EEG

– equitazione, sci alpino, slittino, nuoto, pallanuoto e comunque per tutti i cerebrolesi sono richiesti visita neurologica periodica ed EEG alla prima visita.

 

PROBLEMATICHE CARDIOLOGICHE SPECIFICHE

  • IPOTENSIONE ORTOSTATICA NEL MIELOLESO: utile per valutare la mancanza di innervazione simpatica del cuore in questi soggetti è l’analisi della variabilità della FC (HRV).

  • DISRIFLESSIA AUTONOMA NEL MIELOLESO(mielolesi con lesione T6 o superiore): individuazione dei soggetti a rischio.

  • CARDIOPATIA SECONDARIA NEGLI ATLETI AMPUTATI: per gli atleti amputati per tumori ossei e sottoposti a chemioterapia con antiblastici cardiotropi è opportuna l’effettuazione di un esame ecocardiografico.

  • ATLETI CON MALATTIE NEUROMUSCOLARI su base genetica: frequente concomitanza  di interessamento miocardio, vanno valutati caso per caso.

ATLETI CON SINDROME DI DOWN

Agli atleti con sindrome di Down (inclusi fra gli atleti con disabilità intellettiva) è necessario effettuare , almeno nel corso della prima valutazione medico-sportiva come esami integrativi:

  • ECOCARDIOGRAFIA  (alta prevalenza di cardiopatie congenite)

  • Radiografia dinamica della colonna cervicale (per escludere il rischio di una sublussazione dell’articolazione atlanto-epistrofea). 

  • ev. HOLTER

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