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P – Z

Palma. Superficie della mano che si flette. Inoltre vedi “Corpo” e relative figure.

Palmare. Vedi “Presa”.

Parallela/o. rapporto dell’asse longitudinale del corpo con il suolo o con l’attrezzo caratterizzato dal decubito supino, prono o laterale (sinistro e destro) o dalla posizione orizzontale del corpo. Vedi anche “Posizione” e relativi disegni.

Passivo. Movimento ove il corpo è oggetto dello stesso che viene provocato da cause esterne. Vedi anche “Movimento”.

Passo. Può essere riferito a:

Spostamento di un piede in un punto distante da quello di appoggio.

Se ritmico può essere (principali):

   – passo saltato: costituito da un passo e da un saltello eseguito sullo stesso piede;

   – passo saltellato: costituito da mezzo passo ove le azioni degli arti inferiori si alternano e la gamba opposta a quella di stacco assume, durante la fase di volo, un atteggiamento semibreve.

Spazio intercorrente tra due contatti con l’attrezzo (presa).

Per praticità riportiamo il passo riferito ai soli arti superiori (Figura):

   – passo unito: tra le impugnature o tra le prese delle mani non c’è soluzione di continuità;

   – passo stretto: la distanza tra le impugnature o le prese delle mani è minore della larghezza delle spalle;

   – passo normale: la distanza tra le impugnature o le prese delle mani è uguale alla larghezza delle spalle;

   – passo largo, larghissimo o ampio: la distanza tra le impugnature o le prese delle mani va oltre la larghezza delle spalle, a vari gradi;

   – passo incrociato: le impugnature o le prese delle mani sono effettuate con gli arti sovrapposti.

Perone. Osso lungo che insieme alla tibia costituisce la parte scheletrica della gamba. Situato esternamente alla tibia, si articola tra la parte superiore di questa e l’astragalo del piede. Vedi anche “Scheletro” e relativa figura.

Peroneo-tibiale inferiore. Congiunge il perone alla tibia in corrispondenza della caviglia. Vedi anche “Articolazioni” e relative figure.

Peroneo-tibiale superiore. Congiunge il perone alla tibia in corrispondenza del ginocchio. Vedi anche “Articolazioni” e relative figure.

Petto. Parte anteriore del tronco compreso tra la base del collo e la regione addominale. Vedi anche “Corpo” e relative figure.

Piano. Correlativamente all’incontro degli assi del corpo, a due a due, si identificano tre corrispondenti piani detti anche piani cardinali (Figura):

– piano longitudinale: assi longitudinale e trasversale. Detto anche frontale o frontale cardinale, divide il corpo umano in due parti asimmetriche, una anteriore detta ventrale o frontale e una posteriore detta dorsale. Può essere traslato anteriormente e posteriormente assumendo rispettivamente la denominazione di piano frontale e piano dorsale;

– piano sagittale: assi longitudinale e sagittale. Detto anche sagittale mediano o cardinale, divide il corpo umano in due parti simmetriche;

– piano trasversale: assi sagittale e trasversale. Detto anche piano orizzontale o orizzontale cardinale o mediano, divide il corpo umano in due parti asimmetriche, una superiore o craniale e una inferiore o caudale o podalica. Si può traslare in alto oppure in basso.

Pianta del piede. Vedi “Corpo”.

Piede. Vedi “Corpo”.

Piedi pari. Impulso dato con entrambi i piedi uniti per lo stacco del corpo dal suolo, anche per l’eventuale superamento di un ostacolo. Indica anche l’arrivo a piedi uniti.

Polpaccio. Regione posteriore della gamba formata dai muscoli gemelli e dal soleo.

Polpastrello. Estremità inferiore delle dita .

Polso. Articolazione, detta anche radio-carpica, che congiunge la mano con l’avambraccio. Vedi anche “Articolazioni” e “Corpo” e relativa figura.

 

Poplite. Regione posteriore dell’articolazione del ginocchio.

Poplitea. Vedi “Presa”.

Portante. L’arto sul quale gravita il peso del corpo.

Posizione. Definita dal rapporto tra attitudine e atteggiamento, è la figura che assume il corpo in relazione all’ambiente e, in alcuni casi, il rapporto di parti del corpo tra loro. Se il corpo è in appoggio solo con gli arti inferiori viene definita stazione. Se il corpo è in appoggio sia con gli arti inferiori che con il busto viene definita decubito.

I principali rapporti del corpo (posizioni) sono:

– rapporto di contatto con l’attrezzo: è il saldo contatto che si stabilisce fra una parte del corpo e l’attrezzo (vedi “Presa”);

– rapporto di ubicazione rispetto all’attrezzo: rapporto tra il corpo e l’attrezzo (vedi “Ubicazione”);

– rapporti del centro di gravità del corpo rispetto ai mezzi di sostegno o alle attitudini assunte: prendono il nome di attitudini. Si distinguono in attitudini di appoggio, di sospensione, neutra, di volo (vedi “Attitudine”);

– rapporti fra attitudini e atteggiamenti: servono a riconoscere o a precisare determinate posizioni degli arti e del corpo;

– rapporti dell’asse longitudinale del corpo con il suolo o con l’attrezzo: possono essere perpendicolare, parallelo e inclinato;

Il rapporto perpendicolare si distingue in normale (quando i piedi sono in appoggio o in direzione di questo, cioè in giù ed il capo in direzione opposta, cioè in su) e capovolto (quando i piedi sono in su ed il capo in giù).

Il rapporto parallelo è caratterizzato dal decubito supino, prono e laterale (sinistro e destro) o dalla posizione orizzontale del corpo.

Il rapporto inclinato è caratterizzato da quelle posizioni in cui l’asse longitudinale del corpo forma un angolo acuto con l’attrezzo o con il suolo;

– rapporti del corpo rispetto all’asse maggiore dell’attrezzo: si stabiliscono sul parallelismo dell’asse trasversale del corpo con l’asse maggiore dell’attrezzo. Possono essere paralleli (asse trasversale del corpo parallelo all’asse maggiore dell’attrezzo) e perpendicolari (asse trasversale del corpo perpendicolare all’asse maggiore dell’attrezzo);

– rapporti delle varie parti del corpo tra di loro: consentono di riconoscere o precisare le posizioni che possono essere assunte dalle singole parti del corpo tra di loro.

Le posizioni fondamentali sono i modi diversi di prendere contatto con il suolo o con l’attrezzo. Esse sono (Figura):

– eretta: posizione di attenti, mento leggermente retratto per estendere la parte cervicale della colonna vertebrale, braccia naturalmente tese in basso, parete addominale in contrazione in modo che il bacino ruoti in avanti, lungo l’asse coxo-femorale (la contrazione dei glutei facilita tale rotazione), gambe ritte e piedi paralleli;

– seduta: corpo a contatto con l’attrezzo o col suolo con la regione glutea, busto eretto. Gli arti inferiori possono essere in atteggiamento lungo o breve, uniti, divaricati o incrociati;

– a ginocchio: corpo in appoggio al suolo con uno od entrambi i ginocchi, busto eretto;

– decubito: corpo in appoggio totale su un di piano, solitamente orizzontale. Può essere:

  – decubito supino (o dorsale): con la regione posteriore del corpo in appoggio (petto rivolto in alto);

  – decubito prono (o ventrale): con la regione anteriore del corpo in appoggio (petto rivolto in basso);

– decubito laterale destro o sinistro: con la regione laterale (destra o sinistra) del corpo in appoggio.

Inoltre il corpo può assumere le cosiddette posizioni derivate, che discendono da quelle fondamentali. Tra queste ricordiamo:

  1. A) Posizioni riferite ad un segmento del corpo in generale (Figura):

– ritto: un segmento del corpo si trova in attitudine di appoggio ed in atteggiamento lungo;

– piegato: un segmento del corpo si trova in attitudine di appoggio ed in atteggiamento breve;

– semipiegato: posizione intermedia tra l’atteggiamento lungo e quello breve quando il segmento del corpo che si semiflette si trova in attitudine di appoggio;

– teso: un segmento del corpo si trova in attitudine di sospensione, di volo o neutra ed in atteggiamento lungo;

– flesso: un segmento del corpo si trova in attitudine di sospensione, di volo o neutra ed in atteggiamento breve;

– semiflesso: posizione intermedia tra l’atteggiamento lungo e quello breve quando il segmento del corpo che si semiflette si trova in attitudine di sospensione, di volo o neutra.

  1. B) Posizioni riferite ai vari segmenti del corpo (Figura):

– Posizioni del capo: eretto, flesso, torto (o ruotato), spinto. Nelle posizioni intermedie può essere flesso avanti a sinistra, avanti a destra, dietro a sinistra e dietro a destra (Figura). La fusione di due posizioni da luogo ad una posizione composta.

– Posizioni del busto: eretto, flesso, torto (o ruotato) (Figura). Il busto in atteggiamento breve o semibreve viene definito semiflesso o flesso. Se poggia sulle spalle lo stesso atteggiamento assume la definizione di piegato o semipiegato. La fusione di due posizioni determina una posizione composta.

– Posizioni delle spalle (riferite anche ad una sola spalla): normali, avanti, indietro, in alto, in basso (Figura).

– Posizioni degli arti superiori (riferite anche ad un solo arto superiore):

  1. a) Posizioni degli arti superiori in atteggiamento lungo (Figura):

     – braccia in basso: sono parallele all’asse longitudinale e in direzione del bacino,

– braccia avanti: sono parallele all’asse sagittale e anteriormente al torace,

– braccia in alto: sono parallele all’asse longitudinale e in direzione del capo,

– braccia infuori: risultano sul prolungamento dell’asse trasversale.

Inoltre, in alcune posizioni intermedie:

     – arti superiori sul piano sagittale: braccia basse, avanti-basso, avanti, avanti-alto, in alto, dietro-alto, dietro-basso,

     – arti superiori sul piano longitudinale: braccia basse, fuori-basso, infuori, fuori-alto, in alto.

La definizione dei rapporti degli arti superiori in atteggiamento lungo con il busto rimane invariata, indipendentemente dalla posizione di quest’ultimo;

  1. b) Posizioni degli arti superiori in atteggiamento breve (Figura):

     – mani alla nuca: dita a contatto con la nuca, gomiti infuori,

     – mani al petto: palme delle mani all’altezza delle clavicole e gomiti infuori,

     – mani alle spalle: apice delle dita a contatto con le spalle con i gomiti in basso e gli avambracci infuori,

     – braccia flesse: avambracci vicini il più possibile alle rispettive, gomiti in basso, mani a pugno e in linea, palme avanti.

  1. c) Posizioni degli arti superiori in atteggiamento semibreve (Figura):

     – mani ai fianchi: mani a contatto dei fianchi, gomiti infuori semiflessi, con i pollici indietro,

     – braccia conserte: all’altezza del petto, un avambraccio è sovrapposto ed incrociato rispetto all’altro con ciascuna mano che impugna il braccio opposto al disopra del gomito,

– braccia ad arco in alto: braccia in alto semiflesse, gomiti infuori, mani al disopra del capo con le palme in giù e con l’apice delle dita distante circa 10 cm.,

– braccia a cerchio in alto: stessa posizione del precedente con gli apici delle dita a contatto.

  1. d) Posizioni degli avambracci. Ciascun avambraccio può risultare (Figura):

     – avambraccio flesso: forma un angolo acuto con il braccio,

     – avambraccio esteso: si posiziona sul prolungamento del braccio;

     – avambraccio torto (o ruotato): la palma della mano risulta ruotata indentro o infuori.

  1. e) Posizioni delle dita e delle mani (Figura):

In rapporto la palma

     – dita tese: la superficie palmare si posiziona sullo stesso piano del palmo,

     – dita flesse: risultano avvicinate al palmo della mano (mano a pugno).

In reciproco rapporto:

     – dita unite: le dita sono a contatto (mano tesa),

     – dita divaricate: le dita sono allontanate tra di loro (mano aperta.

  1. f) Posizioni delle mani (tese o a pugno) (Figura):

     – mani in linea: sono sul prolungamento dell’avambraccio,

     – mani flesse: la flessione può essere palmare (verso la palma), dorsale (verso il dorso), radiale (verso il pollice), ulnare (verso il mignolo).

– Posizioni degli arti inferiori:

  1. a) Posizioni delle cosce: (Figura):

In reciproco rapporto:

     – cosce unite: risultano l’una a contatto dell’altra,

     – cosce divaricate: sono reciprocamente allontanate l’una dall’altra,

     – cosce incrociate: risultano l’una sovrapposta all’altra.

In rapporto con gli assi del corpo. Ciascuna coscia può disporsi:

     – coscia in basso: parallela all’asse longitudinale e in direzione del suolo,

     – coscia avanti: parallela all’asse sagittale e anteriormente al corpo,

     – coscia infuori: parallela all’asse trasversale.

Nelle posizioni intermedie:

     – coscia avanti-basso: si colloca tra le posizioni avanti e basso,

– coscia dietro-basso: si trova tra le posizioni dietro e basso,

     – coscia fuori-basso: si colloca tra le posizioni fuori e basso.

In rapporto con il busto. Ciascuna coscia può disporsi:

     – coscia flessa: risulta ravvicinata al busto anteriormente (avanti), posteriormente (indietro), lateralmente (infuori),

     – coscia estesa: è in linea col busto,

     – coscia ruotata: risulta girata attorno al proprio asse.

  1. b) Posizioni delle gambe. Ciascuna gamba può disporsi (Figura):

     – gamba flessa: forma con la coscia un angolo acuto; se maggiore si dice semiflessa,

     – gamba estesa: è in linea con la coscia;

     – gamba ruotata: risulta girata attorno al proprio asse longitudinale.

  1. c) Posizioni dei piedi (Figura):

In reciproco rapporto:

     – piedi uniti (o giunti): il margine interno, dal tallone all’avampiede, è a contatto,

     – piedi divaricati: i talloni sono uniti e gli avampiedi divergenti,

     – piedi paralleli: gli assi di ciascun piede sono paralleli;

     – piedi indentro: gli avampiedi sono convergenti ed i talloni distanziati.

In rapporto con la rispettiva gamba:

     – piede in posizione normale: la superficie plantare è perpendicolare alla gamba,

     – piede esteso: risulta il più in linea possibile con la gamba,

     – piede flesso: risulta avvicinato col dorso alla gamba (dorsale).

Può anche essere indentro (mediale) o infuori (laterale).

– piede indentro: il piede; in estensione, risulta flesso e girato indentro (abdotto),

– piede infuori: il piede, in estensione, risulta flesso e girato infuori (addotto).

  1. d) Posizioni delle dita (Figura):

In rapporto con la pianta e con il dorso del piede:

     – dita tese: hanno la faccia inferiore (superficie di appoggio) sullo stesso piano della pianta,

     – dita flesse: possono esserlo verso la pianta o verso il dorso.

In reciproco rapporto:

     – dita unite: quando sono addotte,

     – dita divaricate: quando sono abdotte.

  1. e) Posizioni riferite agli arti inferiori in atteggiamento lungo (vedi didascalia Figura):

Dal loro reciproco rapporto:

     – gambe unite: le gambe sono a contatto tra loro,

     – gambe divaricate: le gambe sono allontanate, in eguale misura, in direzione opposta. Possono essere allontanate sull’asse trasversale, su quello sagittale o in altre direzioni. Le gambe possono essere divaricate dalla stazione eretta, seduta, dal decubito prono e dal decubito supino,

     – gambe incrociate: quando una gamba è sovrapposta o si pone davanti all’altra.

Dal loro rapporto col suolo:

     – posata: atteggiamento lungo, simmetrico o no degli arti inferiori in appoggio ritto divaricato, busto eretto e peso del corpo ugualmente distribuito tra i due arti, che si ottiene spostando un arto in avanti, indietro o lateralmente in modo che tutta la pianta del piede poggi a terra. Si possono avere anche delle posizioni intermedie (oblique) nelle varie direzioni,

     – protesa: atteggiamento lungo, asimmetrico, degli arti inferiori, uno dei quali è in appoggio ritto mentre l’altro si sposta teso in una qualsiasi direzione con la punta del piede a leggero contatto col suolo, busto eretto. Si possono avere anche delle posizioni intermedie (oblique) nelle varie direzioni,

     – sollevata: posizione uguale alla protesa con la variante che in questa il piede è leggermente sollevato dal suolo,

     – elevata: posizione asimmetrica nella quale l’arto inferiore raggiunge, in qualunque direzione, la massima altezza consentita dall’articolazione dell’anca,

     – orizzontale: variante dell’elevata, ove l’arto inferiore sollevato forma 90° con l’altro ed il busto viene mantenuto in linea con l’arto elevato. Può essere orizzontale prona e orizzontale laterale, su gamba destra e su gamba sinistra.

  1. f) Posizioni riferite agli arti inferiori in atteggiamento breve e semibreve (Figura):

     – gambe piegate: può essere con i talloni uniti e sollevati, con gli avampiedi e le ginocchia divaricate di circa 60° ed il busto eretto; oppure stessa posizione con le ginocchia unite,

     – gambe semipiegate: simile alla precedente; si differenzia per il piegamento effettuato a metà. I talloni possono essere anche aderenti al suolo,

     – piegata: posizione asimmetrica degli arti inferiori che si assume spostando una gamba in semipiegamento avanti, lateralmente o indietro. L’altro arto, in atteggiamento lungo, resta sul posto. Il ginocchio dell’arto piegato è a piombo sul tallone ed il busto mantenuto verticale. Differisce dall’affondo perché il passo tra i due piedi è inferiore. Si possono assumere anche posizioni intermedie (oblique) nelle varie direzioni. Quando una gamba è completamente piegata e l’altra protesa viene definita tutta piegata,

     – contropiegata: stessa posizione finale della piegata ottenuta con movimento differente. La gamba piegata o semipiegata resta sul posto, mentre quella in atteggiamento lungo viene portata avanti, lateralmente o indietro. Il busto si mantiene quanto più possibile perpendicolare al suolo. Si possono assumere anche posizioni intermedie (oblique) nelle varie direzioni. Quando una gamba è completamente piegata e l’altra protesa viene definita tutta contropiegata,

     – affondo: spostamento in avanti, lateralmente o indietro del corpo e degli arti inferiori con posizione asimmetrica degli arti inferiori in appoggio. Un arto è in atteggiamento semibreve col ginocchio a piombo sull’estremità dell’avampiede, l’altro, che non si sposta dall’appoggio iniziale, è in atteggiamento lungo con la pianta al suolo. Il busto si dispone in linea con l’arto in atteggiamento lungo. Si possono assumere anche posizioni intermedie (oblique) nelle varie direzioni,

     – contraffondo: come nell’affondo spostando però solo gli arti inferiori. Si possono assumere anche posizioni intermedie (oblique) nelle varie direzioni,

     – ginocchio: ginocchia unite poggiate al suolo così come gli avampiedi. Il busto è eretto ed in linea con le cosce.

Può anche essere:

– in ginocchio con le cosce divaricate: i piedi sono uniti e le cosce divaricate,

– in ginocchio con le gambe divaricate: le cosce sono divaricate e le gambe parallele.

Alcune posizioni derivate sono:

– ginocchio chiuso: un arto si pone avanti, flesso, con il tallone poggiato al suolo vicino al ginocchio a terra,

– ginocchio aperto: un arto si pone avanti, flesso, con il tallone poggiato al suolo sulla perpendicolare dell’articolazione del ginocchio con il terreno,

     – gamba flessa: uno degli arti inferiori, non in appoggio, assume un atteggiamento breve. La gamba può essere flessa:

– avanti: coscia col busto e gamba con la coscia risultano ravvicinate anteriormente,

– indietro: coscia col busto e gamba con la coscia risultano ravvicinate posteriormente,

– infuori: coscia col busto e gamba con la coscia risultano ravvicinate lateralmente,

     – gamba ruotata: l’arto inferiore, in atteggiamento lungo, risulta ruotato (indentro o infuori) attorno al proprio asse longitudinale.

  1. C) Posizioni riferite al corpo proteso in attitudine di doppio appoggio al suolo (Figura):

– in atteggiamento breve e a braccia ritte:

  – framezzo: posizione di una o ambedue le gambe fra le braccia ritte;

– in atteggiamento lungo ed a braccia ritte:

  – corpo proteso avanti: il corpo poggia al suolo sulle braccia ritte e sugli avampiedi con gli arti inferiori e busto allineati,

  – corpo proteso dietro: il corpo poggia al suolo sulle braccia ritte e sui talloni. Arti inferiori e busto risultano allineati.

Posizione eretta. posizione fondamentale di attenti, mento leggermente retratto per estendere la parte cervicale della colonna vertebrale, braccia naturalmente tese in basso, parete addominale in contrazione in modo che il bacino ruoti in avanti, lungo l’asse coxo-femorale (la contrazione dei glutei facilita tale rotazione), gambe ritte e piedi paralleli. Vedi anche “Posizione” e relative figure.

Postura. Posizione che il corpo assume nella vita di relazione. è corretta quando le varie parti del corpo si dispongono in maniera fisiologica.

Prendere/Presa. Contatto più o meno saldo di una o più parti del corpo con un determinato attrezzo. Viene indicata col nome della parte o della zona anatomica del corpo che la effettua. Le prese più comuni sono (Figura):

– presa palmare: col palmo della mano;

– presa digitale: con l’apice delle dita;

– presa brachiale: con la parte interna del braccio;

– presa poplitea: con la parte posteriore del ginocchio;

– presa tibiale: con ambedue le gambe;

– presa plantare: con la pianta dei piedi.

Pronare/Pronazione. Normalmente riferito alla mano che si dice prona quando l’avambraccio è ruotato verso l’interno (vedi anche. Riferito al piede si definisce anche eversione. Vedi anche “Movimenti del corpo riferiti all’anatomia” e relative figure.

Prossimale. Vicino al punto di origine di un arto, verso l’alto.

Protesa. Posizione riferita agli arti inferiori in atteggiamento lungo, asimmetrico, uno dei quali è in appoggio ritto mentre l’altro si sposta teso in una qualsiasi direzione con la punta del piede a leggero contatto col suolo, busto eretto. Si possono avere anche delle posizioni intermedie (oblique) nelle varie direzioni. Vedi anche “Posizione” e relative figure.

Proteso. Posizione riferita al corpo in attitudine di doppio appoggio al suolo in atteggiamento lungo e a braccia ritte. Può essere:

– corpo proteso avanti: il corpo poggia al suolo sulle braccia ritte e sugli avampiedi con gli arti inferiori e busto allineati,

– corpo proteso dietro: il corpo poggia al suolo sulle braccia ritte e sui talloni. Arti inferiori e busto risultano allineati.

Vedi anche “Posizione” e relative figure.

Pube. Parte inferiore dell’osso iliaco del bacino. Vedi anche “Scheletro” e relativa figura.


R

Rachide. Vedi “Colonna vertebrale”.

Radio. Osso lungo dell’arto superiore che, insieme all’ulna, costituisce la parte scheletrica dell’avambraccio. Si articola tra l’omero, l’ulna e il carpo. Vedi anche “Scheletro” e relativa figura.

Radio-carpica. Vedi “Polso” e “Articolazioni”.

Radio-ulnare inferiore. Articolazione che unisce il radio e l’ulna in corrispondenza del polso. Vedi anche “Articolazioni” e relativa figura. Articolazione che unisce il radio e l’ulna in corrispondenza del polso. Vedi anche “Articolazioni” e relativa figura.

Radio-ulnare superiore. Articolazione che unisce il radio e l’ulna in corrispondenza del gomito. Vedi anche “Articolazioni” e relativa figura.

Regione glutea. Parte posteriore del busto determinata superiormente dalla regione lombare e inferiormente dall’articolazione del femore. Vedi anche “Corpo” e relative figure.

Regione lombare. Parte posteriore dell’addome compresa tra il dorso e la regione glutea. Corrisponde alle vertebre lombari. Vedi anche “Corpo” e relative figure.

Respirare/Respirazione. Funzione vitale dell’organismo articolata in due fasi, inspirazione ed espirazione, rispettivamente immissione ed espulsione di aria dai polmoni.

Retrarre/Retrazione. Movimento tipico dell’addome che si sposta indietro, diventando concavo, o del mento che si sposta indietro estendendo la parte cervicale della colonna vertebrale.

Rotula. Osso piatto dell’arto inferiore posto sulla parte anteriore del ginocchio. Vedi anche “Scheletro” e relativa figura.

Ruotare/Rotazione. Movimento circolare del corpo o di una parte di esso attorno ad un proprio asse. Vedi anche “Movimenti ginnastici” e “Movimenti del corpo riferiti all’anatomia” e relative figure.

Ruotato. Atteggiamento del busto, degli arti o combinato ove i le componenti anatomiche (busto) o i vari segmenti del corpo risultano ruotati (o torti) attorno al proprio asse longitudinale. Vedi anche “Atteggiamento” e relative figure.


S

Sacro. Ossa che, articolate con l’osso iliaco, formano il complesso osseo del bacino. Vedi anche “Scheletro” e relativa figura.

Sagittale. Può essere riferito a:

asse sagittale o antero-posteriore: parallelo al suolo, va dall’avanti all’indietro al centro dello sterno (all’altezza dell’apofisi xifoidea) congiungendo il petto con il dorso. Vedi “Asse” e relativa figura;

– piano sagittale: assi longitudinale e sagittale. Detto anche sagittale mediano o cardinale, divide il corpo umano in due parti simmetriche. Vedi “Piano” e relativa figura.

Scapola osso piatto e triangolare del cingolo toracico situato nella regione superiore laterale del dorso. Nel suo angolo esterno si articola con l’omero e con la clavicola, rispettivamente mediante la cavità glenoidea e l’acromion. Vedi anche “Scheletro” e relativa figura.

Scapolo-omerale. Articolazione dell’arto superiore che unisce il braccio alla spalla. Vedi anche “Articolazioni” e relativa figura.

Scheletro. Insieme delle strutture ossee del corpo aventi funzione di sostegno e di protezione dei tessuti molli. Grazie alla connessione con il sistema muscolare, consente il movimento (Figura – vedi anche nel sito alla voce “Anatomia funzionale e fisiologia).

Le ossa si distinguono in:

– ossa lunghe: se la lunghezza prevale sulle altre dimensioni;

– ossa piatte o larghe: se la larghezza e la lunghezza prevalgono sullo spessore;

– ossa brevi: se le tre dimensioni sono pressoché uguali.

In relazione alla loro disposizione scheletrica le ossa costituiscono:

Testa: situata superiormente al collo e articolata mediante l’osso occipitale alla prima vertebra cervicale (atlante) si suddivide in:

– neurocranio: parte superiore e posteriore costituita da otto ossa, quattro impari (frontale, etmoide, sfenoide, occipitale) e due pari (temporali e parietali).

– splancnocranio: parte anteriore costituita da quattordici ossa, due impari (mandibola e vomere) e sei pari (mascellari superiori, zigomatiche, lacrimali, cornetti inferiori, nasali, palatine).

Tronco, formato da:

– colonna vertebrale: insieme delle vertebre incolonnate lungo la linea mediana posteriore tra il capo ed il bacino. La colonna vertebrale si suddivide in segmenti relativi alla regione del corpo che attraversano;

– tratto cervicale (collo): composto da 7 vertebre;

– tratto dorsale (dorso): composto da 12 vertebre;

– tratto lombare (lombi): composto da 5 vertebre;

– tratto sacrale (sacro): composto da 5 vertebre;

– tratto coccigeo (coccige): composto da 4-5 vertebre.

Sia le vertebre sacrali che le vertebre coccigee sono saldate tra di loro;

– ossa del cinto toracico: collegamento tra gli arti superiori ed il tronco. è formato da:

  – clavicola: osso pari e appiattito articolato tra la parte alta dello sterno e l’acromion della scapola;

  – scapola: osso piatto e triangolare situato nella regione superiore laterale del dorso. Nel suo angolo esterno si articola con l’omero e con la clavicola, rispettivamente mediante la cavità glenoidea e l’acromion;

– gabbia toracica: insieme delle ossa che costituiscono lo scheletro della regione toracica e dorsale. è costituita dalle vertebre dorsali, dalle costole e dallo sterno (osso impari simmetrico costituente la parte anteriore della gabbia toracica. Su di esso si di articolano le clavicole e le costole);

– bacino: complesso osseo, formato dalle due ossa iliache e dall’osso sacro, su cui si articolano gli arti inferiori e la colonna vertebrale. La parte inferiore dell’osso iliaco viene denominata pube.

Arti, suddivisi in:

– arto superiore: comprendente:

  – omero: osso lungo costituente la parte scheletrica del braccio. Si articola tra la cavità glenoidea della scapola, l’ulna e radio dell’avambraccio;

  – radio: osso lungo che, insieme all’ulna, costituisce la parte scheletrica dell’avambraccio. Si articola tra l’omero, l’ulna ed il carpo;

  – ulna: osso lungo che, insieme al radio, costituisce lo scheletro dell’avambraccio. Si articola sul radio e tra l’omero ed il carpo;

  – carpo: regione della mano compresa tra l’articolazione del polso ed il metacarpo. Si compone di otto ossa: scafoide, semilunare, piramidale, piriforme, trapezio, trapezoide, grande osso e uncinato;

  – metacarpo: regione della mano che congiunge il carpo alle falangi. Dal punto di vista scheletrico è composta da cinque ossa;

  – falangi: segmenti ossei che compongono le dita della mano. Sono tre per ogni dito, rispettivamente falange, falangina, e falangetta. Fa eccezione il pollice che ne ha due;

– arto inferiore: comprendente:

  – femore: osso lungo della coscia che si articola tra l’osso iliaco, tibia e rotula;

  – rotula: osso piatto della regione anteriore del ginocchio;

  – tibia: osso lungo che, insieme al perone, costituisce la parte scheletrica della gamba. Si articola tra femore e rotula (ginocchio) e perone e l’astragalo (caviglia);

  – perone: osso lungo che insieme alla tibia costituisce la parte scheletrica della gamba. Situato esternamente alla tibia, si articola tra la parte superiore di questa e l’astragalo del piede;

  – tarso: regione del piede compresa tra l’articolazione della caviglia ed il metatarso. Si compone di sette ossa: astragalo (situato nella regione del calcagno, articolato superiormente con la tibia), calcagno (situato nell’estremità postero-inferiore del piede. Si articola con l’astragalo ed il cuboide. Forma la protuberanza del tallone), scafoide, cuboide e le tre ossa cuneiformi;

  – metatarso: regione del piede che congiunge il tarso alle falangi. Dal punto di vista scheletrico è composta da cinque ossa;

  – falangi: segmenti ossei che compongono le dita del piede. Sono tre per ogni dito, rispettivamente falange, falangina, e falangetta. Fa eccezione l’alluce che ne ha due.

Schema corporeo. Immagine mentale di sé rispetto alle differenti parti del corpo, alla loro variabilità di posizione ed al loro potenziale di attività.

Schema motorio. Strutturazione psico-motoria, di cui lo schema corporeo è parte, che varia con il variare delle proporzioni corporee e, quindi, determina le misure che caratterizzano i movimenti.

Segmenti del corpo. Busto e arti. Vedi anche “Corpo” e relative figure.

Semiflessa/o. Posizione derivata riferita ad un segmento del corpo in generale ove si presenti una posizione intermedia tra l’atteggiamento lungo e quello breve quando il segmento del corpo che si semiflette si trova in attitudine di sospensione, di volo o neutra. Vedi anche “Posizione” e relative figure.

Semiflettere/Semiflessione. Qualunque movimento intermedio tra quello lungo e quello breve quando la parte del corpo che si semiflette si trova in attitudine di sospensione o di volo.

Sinergico. Definizione relativa al muscolo secondario che collabora con quello agonista del movimento. Vedi anche “Muscolo”.

Spalla. Parte superiore del tronco corrispondente all’articolazione tra il braccio e il tronco. Vedi anche “Corpo” e relative figure.

Spina dorsale. vedi “Colonna vertebrale”.

Splancnocranio. parte anteriore della testa. Vedi anche “Scheletro” e relativa figura.

Stazione. Posizione del corpo in appoggio al suolo per mezzo dei soli arti inferiori, mantenuta per un periodo più o meno lungo. Vedi anche “Posizione” e relative figure.

Sterno. Osso impari, simmetrico, posto anteriormente alla gabbia toracica, sul quale si articolano le vertebre della gabbia toracica. Vedi anche “Scheletro” e relativa figura.

Sterno-clavicolare. Articolazione degli arti superiori che unisce la clavicola allo sterno. Vedi anche “Articolazioni” e relativa figura.

Supinare/Supinazione. Azione normalmente riferita alla mano che si dice supina quando l’avambraccio viene ruotato verso l’esterno. Se riferita al piede si definisce anche inversione. Vedi anche “Movimenti del corpo riferiti all’anatomia” e relative figure.

Supina/o. Vedi “Decubito”.


T

Tallone. Protuberanza situata all’estremità postero-inferiore del piede, formata dal calcagno, osso del tarso.

Tarso. Regione del piede compresa tra l’articolazione della caviglia ed il metatarso. Si compone di sette ossa: astragalo (situato nella regione del calcagno, articolato superiormente con la tibia), calcagno (situato nell’estremità postero-inferiore del piede. Si articola con l’astragalo ed il cuboide. Forma la protuberanza del tallone), scafoide, cuboide e le tre ossa cuneiformi. Vedi anche “Scheletro” e relativa figura.

Testa. Parte del corpo situata superiormente al collo e articolata mediante l’osso occipitale alla prima vertebra cervicale. Vedi anche “Scheletro” e relative figure.

Tibia. Osso lungo dell’arto inferiore che, insieme al perone, costituisce la parte scheletrica della gamba. Si articola tra femore e rotula (ginocchio) e perone e l’astragalo (caviglia). Vedi anche “Scheletro” e relative figure.

Tibio-peroneo-astragalica. Vedi “Caviglia”.

Tibio-tarsica. Vedi “Caviglia”.

Torace. Parte del corpo costituita da petto e dorso. Nella parte superiore si impianta il cingolo scapolo-omerale. Vedi anche “Corpo” e relative figure.

Torcere/Torsione. Movimento di un insieme di elementi del corpo condotta attorno al proprio asse longitudinale e attorno ad un’altra parte del corpo che può rimanere bloccata o ruotare in senso inverso. Pertanto le estremità del segmento che si torce eseguono una rotazione su piani paralleli, uno in un senso e l’altro in senso opposto. Vedi anche “Movimenti ginnastici” e relative figure.

Torto. Vedi “Ruotato”.

Traslare. Spostamento sul piano frontale, di un segmento in appoggio su di un altro.

Traslocare/Traslocazione. Trasferimento del corpo da un punto ad un altro in varie forme, in appoggio o sospensione o in appoggio-sospensione.

Trasversale/Trasverso. Può essere riferito a:

– asse trasversale, parallelo al suolo , congiunge gli apici delle spalle (acromion). Vedi anche “Asse” e relativa figura;

– piano trasversale, assi sagittale e trasversale. Detto anche piano orizzontale o orizzontale cardinale o mediano, divide il corpo umano in due parti asimmetriche, una superiore o craniale e una inferiore o caudale o podalica. Si può traslare in alto oppure in basso. Vedi anche “Piano” e relativa figura.

Tronco. Parte del corpo che si estende dalla base del collo alla parte inferiore del bacino, arti superiori esclusi. Vedi anche “Corpo” e relativa figura.

 


U

Ulna. Osso lungo dell’arto superiore che, insieme al radio, costituisce lo scheletro dell’avambraccio. Si articola sul radio e tra l’omero ed il carpo. Vedi anche “Scheletro” e relativa figura.

Unilaterale. Relativo ad un solo lato.

 


V

Ventrale. Vedi “Decubito” e “Piano”.

Vertebro-costali. Articolazioni che uniscono le vertebre alla colonna vertebrale e sono interposte tra le estremità posteriori delle costole e le vertebre. Vedi anche “Articolazioni” e relativa figura.

Verso. Caratteristica del movimento determinata dall’evolvere dello stesso da un estremo all’altro della sua direttrice. Vedi anche “Movimento”.

Volta plantare. Concavità fisiologica della superficie plantare del piede.